mardi 23 février 2010

Racconti di una giornata a Scampia... (del 14 febbraio 2010)


« Scampia », pur vivendo a Napoli da quattro anni, mi accorgo che fino ad oggi era solo un nome per me, e l'immagine che ne avevo era quella che é legata a questo nome agli occhi di molta gente. Quante volte mi sono trovato a parlare di Scampia e Secondigliano a gente che non era di Napoli, spiegando quello che sapevo della realtà di questa zona di Napoli, senza pero' essere mai stato nel cuore di questo quartiere.
Ma a parte i racconti che mi erano stati fatti, le cose lette, di che potevo parlare? Sicuramente non sbagliavo quando dicevo che la ghettizzazione di gente nella periferia della città, e l'ammassamento di più di 40 000 persone in palazzi degragati avesse portato automaticamente a situazioni di violenze e di delinquenza. Dicendo questo, ovviamente, non ho mai avuto l'intenzione di generalizzare e di criticare la gente che vive in questa realtà.
Ma dovunque c'é ghettizzazione le problematiche sono le stesse. Alla fine, questi meccanismi sono gli stessi delle banlieues francesi. Oltralpi, la destra populista e l'estrema destra di Le Pen demonizza la gente di questi quartieri popolari. Quante volte si sentono da parte di rappresententi di questi partiti, ma anche da parte di gente comune, che questi problemi sono dovuti alla presenza di comunità di origine straniere! In Francia, a subire questa ghettizzazione sono stati gli immigrati, e questo sin dagli anni cinquanta; é proprio questa ghettizzazione che ha portato alla violenza, alla delinquenza, al traffico di droga, di armi. Quando la gente é abbandonata dal sistema, non crede più nel sistema; e se non si crede in un sistema, non si rispettano le leggi che impone. Non é certo la multiculturalità delle banlieues francesi che ha generato questi meccanismi, bensi' la ghettizzazione stessa.
Scampia non puo' essere un eccezione alla regola, la logica é sempre la stessa, quello che avviene nelle banlieues francesi e nelle favelas sud americane, doveva avvenire per forza anche nella periferia napoletana. La differenza con le banlieues francesi é che Scampia é stata costruita per l'80% dopo gli anni 70, e quindi ad un'epoca in cui li esempi fallimentari di questi modelli di quartieri erano molti. L'altra grande differenza é soprattutto che a Napoli c'é la Camorra, e anche se é brutto dirlo: é come se si fosse costruito un parco gigante all'organizzazione criminale napoletana. Oggi Scampia é forse il più grande mercato della droga d'Europa e questo mercato é ovviamente gestito dalla mafia locale.

Ecco, queste sono le cose che sapevo di Scampia, le cose che molti sanno. Ma oggi so che Scampia non é solo questo! Quante volte mi é capitato, in giro in Italia o in Francia di incazzarmi quando la gente parlava di Napoli come se si potesse riassumere a camorra, emergenza rifiuti, spaccio e bordello gigante... oggi penso che si deve reagire nello stesso modo sentendo gente dire che Scampia é solo droga e camorra! Oggi non solo ho visto il quartiere ed ho potuto accorgermi di quanto, per come é stato costruito, si é tolta la dignità alla gente che ci vive (perché veramente per come sono costruiti i palazzi e disposti nel quartiere mi sembra una presa per il culo), ma soprattutto ho potuto scoprire un'altra realtà di Scampia, ho incontrato gente vera, gente allegra che ha tanta voglia di cambiare le cose, di lottare per far si che nonostante tutto si possa vivere bene, gente attaccata a questo quartiere e che non lo vuole lasciare perché preferisce contribuire a renderlo migliore. A Scampia, ci sono tantissime associazioni che lavorano su questo territorio per offrire a bambini ed adolescenti quello che le istituzioni dovrebbero garantire: dei luoghi in cui questi giovani si possono riunire, divertirsi, imparare delle cose e scambiare delle idee, aiuti scolastici, lezioni, doposcuola ecc... Scampia non é solo camorra, delinquenza e droga, é un quartiere pieno di gente in gamba, di gente sveglia che non solo sogna un mondo migliore ma fa tutto per migliorarlo, partendo dalle realtà locali. Scampia é piena di gente che non ha scelto di vivere in queste condizioni, che é consapevole del fatto che sono condizioni addirittura spesso disumane, ma che vuole lottare per far si che anche lì, la gente possa avere prospettive e opportunità come in altri posti.
Conosco abbastanza bene le banlieues francesi, le loro dinamiche, la gente che ci vive, il modo di vedere le cose, di agire, di pensare, di vivere dei giovani di questi quartieri; e spesso facevo il paragone, perché come detto prima, la logica é sempre la stessa; ma oggi ho scoperto che Scampia é un'altra cosa. Le banlieues francesi sono state rivalorizzate negli ultimi anni, e ben poche sono le banlieues che contano addirittura 40 000 abitanti. Da parte di molti comuni in Francia, c'é la volontà di creare associazioni, centri sociali e spazi pubblici comuni per la gente nelle banlieues, ci sono tanti negozi e i palazzi di questi quartieri popolari sono stati ristrutturati in quasi tutte le città, almeno negli ultimi 20 anni. A Scampia, non é così, i palazzi sono molto più degradati, ci sono pochi spazi per i giovani, e la grande differenza é che quelli che ci sono, non sono stati costruiti con soldi pubblici su iniziativa del comune; sono le associazioni e i centri sociali che fanno tutto per offrire queste cose alla gente del quartiere. La realtà delle banlieues francesi é difficile, ma se in Francia, in questi quartieri la gente si sente abbandonata dal sistema... figuriamoci a Scampia.

Camminando in mezzo ai palazzi e vicino ai campi rom, mi é venuta tanta amarezza, tanta rabbia. Trovo assurdo che vi possano ancora essere dei luoghi in cui la gente é costretta a vivere in condizioni così sgradevoli... ma la cosa bella é che nonostante quest'amarezza e questa rabbia, ho conosciuto gente con tanta di quell'allegria. In questa giornata di carnevale a Scampia, c'é stata tanta felicità, ci sono stati tanti sorrisi, balli, canti, tante risate con bambini, adolescenti, e gente di tutte le età. Mi sento di dire che la gente di Scampia é bella gente!
Oggi ho visto gente che non ha nessuna intenzione di abbassare le braccia e di limitarsi a lamentarsi della propria sorte... insomma la gente é consapevole dei problemi del quartiere, ma non ha voglia di lamentarsi, ha voglia di cambiare le cose... la rivoluzione é anche questa!
Vivere in un quartiere ghettizzato non é facile, e non cadere in certi meccanismi sbagliati, scegliendo addirittura di lottare contro questi meccanismi é un grandissimo pregio! Questa gente che lotta sul territorio é ispirata dall'amore e cerca di trasmettere allegria e onde positive. In un ambiente del genere, era più facile essere ispirato dall'odio trasgredendo le leggi, e rispondere ad una logica sbagliata. É facile condannare e criticare i giovani che in questi quartieri spacciano, fanno delle rapine e hanno scelto di essere contro il sistema lavorando per quello che a Napoli chiamiamo comunemente « o' sistema »; ma questi ragazzi forse non hanno avuto la fortuna di poter conoscere gente in grado di offrirli qualcosa di migliore, e non credono nella possibilità di cambiare le cose. Dicevo che camminando in mezzo ai palazzi avevo un sentimento di rabbia, ma é stato coperto dall'allegria che la gente del posto mi trasmetteva... é stata una fortuna e per me, se l'avessi visto in un altro contesto, il mio modo di vederla sarebbe forse stato diverso e solo negativo... é stata una lezione di vita questa!