Ecco che di nuovo mi viene da scrivere su questo tema che da tanti anni mi fa pensare, riflettere, incazzare: il razzismo! Ho gia scritto un altro articolo al riguardo su questo blog, ma in francese (per quelli che lo vogliono leggere). Ma perche scriverlo adesso? Forse perche domenica scorso (il 4 ottobre), sono stato a Roma per la manifestazione antirazzista, perche si arriva ad un punto in cui la situazione sta sempre peggiorando. C'é un odio razzista in questo paese che fa paura. Basta pensare ai numerosi omicidi razzisti che ci sono stati in queste ultime settimane,e alle numerose violenze di squadristi a Roma contro negozi cinesi, o altro... e possiamo anche ricordare il campo Rom brucciato a Napoli! Poi si parla di civiltà! Il che non significa che sia un male che tocca solo l'Italia, pero sinceramente, rispetto ad altri paesi europei, qua la situazione non é delle migliori. Per incominciare, vorrei fermarmi su un aspetto importante, vorrei chiarire un concetto, parlando un po di terminologia. Semplicemente, che cos'é il razzismo?? Per rispondere a questa semplice domanda, si potrebbero scrivere tanti libri, fornendo delle risposte tutte diverse, e la mia risposta sara una di quelle, una risposta semplificata ovviamente. Il razzismo é innanzitutto il fatto di credere nell' esistenza delle razze. Cioé, di pensare che ci siano più razze di esseri umani. Cosa assolutamente sbagliata, (ricordiamoci semplicemente di che tipo di scientifici erano quelli che hanno cercato di dimostrare una tale teoria nell'800) il colore della pelle di un essere umano é solo un tratto di questa persona, come essere biondo, bruno, con gli occhi azzurri, verdi... Non si puo parlare di « razza », quando si parla dell'essere umano. Gobineau fu uno dei primi a definire questo termine nel suo saggio razzista sulla classificazione delle razze. Ricordo che a Le Pen, leader dell'estrema destra francese, più volte fu chiesto (da parte di giornalisti), se credeva nell'ugualianza delle razze, ovviamente lui ha sempre risposto « no », ma la domanda in se é gia sbagliata, perche la domanda presuppone l'esistenza di « razze » diverse. Allora, in Italia, si sente anche da parte di persone, non razziste per niente, parlare di razze, a volte anche intendendo delle semplice differenze culturali, etniche (anche sul termine etnia, in realtà, ci sarebbe da discuttere, pero', non ci allarghiamo). Si tratta gia di una forma di razzismo passivo! Cioé, il fatto di usare dei termini che possono essere razzisti, senza pensarci, solo perche nella società, sono usati da tanti in questo modo.
Vorrei dare un altro esempio, l'uso del termine « marocchino » in Italia. In questo paese si da del marocchino a qualsiasi venditore ambulante. E questo, sapete tutti benissimo che sia diffusissimo! Si da del marocchino a qualsiasi persona di origine africana, (ma non solo, anche a volte a persone dello Sri Lanka addirittura) che vende delle cose per strada. Che queste persone siano senegalesi, pachistanesi, o altro, non conta. Ma, immaginate quanto puo' essere fastidioso per loro! Immaginate, se in Asia, tutti chiamassero i turisti italiani, gli spagnoli! Tanto per scegliere una della nazionalità europee. Penso che tutti gli italiani direbbero « eh siamo europei certo, ma mica spagnoli, c'é una bella differenza », ve lo immaginate il cinese che risponde « e va bene spagnoli comunque, é la stessa cosa! », lo so che sembra assurdo come concetto. Ma é cosi che gli italiani fanno con i senegalesi: « guarda che lui non é marocchino, é senegalese! »... « eh, va bene, é marocchino, é la stessa cosa, ci siamo capiti! ». Io, sono cresciuto in Francia, e a scuola avevo amici di tanti origini diversi, marocchini, algerini, tunisini, senegalesi, guineani, comoriani, vietnamiti, italiani, portoghesi. Non mi sarei mai sognato di dire ad un marocchino che é algerino, o viceversa, e di insistere dicendo che alla fine é la stessa cosa, perche sono due paesi diversi, con popolazioni anche diverse. Dare del marocchino ai tunisini e agli algerini é come toglierli la proprio identità, e questo é grave. I primi anni che venivo in Italia, quando sentivo sempre usare « marocchino » in un modo sbagliato, non capivo. Ricordo che sulle spiaggie, si dava del marocchino a tutti i venditori, e io ero l'unico a dire: « ma scusate, che ne sapete che sono marocchini », poi magari parlavo con uno di loro, che mi diceva che era di Dakar, e gli altri continuavano a dargli del marocchino... A questo proposito, vorrei citare un mio amico, che poco tempo fa mi spiegava « io, quando ero piccolo, pensavo che un marocchino fosse un venditore ambulante, quando ho saputo che si trattava di una nazionalità, non ci ho capito più niente ». E questo fa riflettere penso! Comunque, queste sono abitudini linguistiche, che vanno considerate « un razzismo passivo », l'essere condizionato da abitudini linguistiche diventate normali in una società, senza pensarci.
Ma incominciamo un po a trattare direttamente l'argomento. Durante questa manifestazione a Roma, ho avuto l'occasione di parlare con tante persone che subiscono ogni giorno il razzismo, ho avuto l'occasione di sentire le loro testimonianze. Essere una persona di colore in Italia non é facile, troppe persone hanno dei pregiudizi assurdi nei loro confronti. E gran parte degli immigrati, in Italia vive in condizioni molto difficile, tanti senza documenti, che vengono sfruttate da datori di lavoro senza scrupoli, che li fanno lavorare 10 ore al giorno, senza contratto, senza rispettare nessuna norma di sicurezza, facendoli lavorare un giorno si, un giorno no, e pagandoli pochissimo. Senza parlare del fatto che vengono considerati come « inferiori », e trattati malissimo, come se il datore di lavoro in questione li facesse un piacere! Cazzo, con tutto quello che risparmia lui, facendoli lavorare al nero, c'é da chiedersi, chi é che fa il piacere!! A questa gente, viene tolta la dignità!!
Quante volte, ho sentito commercianti, controllori del pullman, autisti, o passanti rivolgersi male a degli immigrati, parlarli come se non fossero degli esseri umani. Ce ne sono tanti di esempi. Una volta stavo per prendere il pullman per andare a Bari, c'era una signora che aveva un sacco di bagagli, e l'autista ci ha messo un bel po per caricarli, pero' giustamente, non ha detto niente, due minuti dopo é arrivata una signora di colore che aveva come bagaglio, una grossa busta di plastica, con dei vestiti dentro, lui si é incazzato, dicendo che fosse una vergogna, e che lei, non aveva il diritto di portare cose del genere! Un' altra volta, al supermercato, la ragazza che stava alla cassa si incazzo' con una signora asiatica perche aveva comprato troppa quantità dello stesso articolo, questa signora si é sentito dire « ma non si puo comprare tanto dello stesso articolo mannaggia »!! L'altro ieri, in un supermercato, un signore, penso rom, con una fisarmonica in mano, chiede delle pesche al ragazzo che serviva la frutta e le verdure, quello gli dice che non si puo stare nel supermercato con la fisarmonica (voglio solo precisare che non stava suonando, ce l'aveva solo in mano), e lo ha mandato fuori, quando questo signore é uscito, il ragazzo si gira verso un cliente e gli dice « ma che é qua? L'america!! ». Questa frase puo' sembrare banale, ma in realtà non lo é, questo é semplicemente l'espressione del modo di pensare dell' italiano medio che pensa quello che gli viene trasmesso dai media e dai politici che ci governano!! « Ma che é qua? L'america!! » Per questo signore, voleva semplicemente dire: « ma che ci vengono a fare tuttti qua questi stranieri, che qua il lavoro non c'é, non ci possiamo permettere, in Italia, di accogliere tutta sta gente. » Questo ovviamente, é un'interpretazione mia. Ma effettivamente, questo ragionamente suo, purtroppo lo si sente ogni giorno in TV. Agli italiani viene detto che queste persone vengono a « rubare il lavoro!!! » Ma quale lavoro? Quello che nessuno italiano vuole fare più?!! A roma, domenica, c'era una signora africana, con un cartellone che diceva « andate a roccogliere i pomodori al posto nostro! », e ha raggione, perche queste cose, non le vuole fare più nessuno, e loro invece lo fanno per pochissimi soldi. Ma come si fa a dire che queste persone vengono a rubare il lavoro degli italiani, quando la maggiorparte di loro é costretta a fare lavori difficili, in condizioni pessime, e viene sfruttato dai datori di lavoro! Ma stiamo scherzando?
Gli italiani si sono dimenticati di una cosa pero'! Il popolo italiano, nel XX° secolo é stato uno dei più grandi popoli di migranti, ed io ne sono un esempio. Anche i miei nonni hanno lasciato l'Italia per andare a lavorare in Francia, dove la situazione era migliore, dove si guadagnava di più. La differenza é che loro almeno sono stati agevolati, perche i permessi di soggiorno li hanno avuto. Il che non significa che l'integrazione sia stata facile, anche loro hanno conosciuto il razzismo. E non solo in Francia, anche in Australia, in America, in Belgio, in Germania, dovunque la situazione economica lo permetteva, gli italiani andavano a lavorare. E adesso si sentono gli italiani dire: « gli stranieri vengono a rubarci il lavoro!», ma questo, tanti lo hanno detto pure degli italiani nei paesi che ho citato prima. Poi, si dice dei rumeni che sono delinquenti, 10 anni fa, questo odio era nei confronti degli albanesi! Ma nei paesi in cui sono immigrati gli italiani, si sono sentiti questi discorsi... « gli italiani ladri, mafiosi... »! Allora cazzo, come fa un popolo che per un secolo ha immigrato per il lavoro, a trattare cosi gli immigrati nel suo paese. Durante gli europei di calcio, ho visto in tv un documentario sugli immigrati italiani in Svizzera, si denunciavano le condizioni in cui hanno vissuto, in cui sono stati accolti i primi anni! Ma stiamo scherzando!!!!? In Italia, anche per venire a studiare é un casino per i non comunitari, file enorme da fare in questura per autodichiararsi, tanti documenti da fornire, i permessi di soggiorno che vanno rinovato OGNI ANNO, e ogni volta si deve fare la stessa tarantella, adesso si parla addirittura di tasse da pagare per avere il permesso di soggiorno (tasse anti-immigrazione, la chiamano pure cosi tra l'altro). Ho un amico turco che fa un dottorato a Bari, non vi dico proprio tutto quello che deve fornire per potere studiare in Italia, e stiamo parlando di qualcuno che fa ricerca... ho conosciuto anche una ragazza del'l Eritrea che studia a Napoli, non poteva tornare a casa d'estate, perche il permesso di soggiorno era scaduto e rischiava di non potere tornare in Italia e quindi di non poter iscriversi all'anno successivo!! Ma stiamo scherzando!!! In Francia, ogni 10 anni si doveva rinovare il permesso di soggiorno. Fino a qualche anno fa, anche mio padre lo doveva fare, e so che era sempre una rottura di palle, e che in questura, erano trattati male, « questi rompicoglioni che stanno in Francia e che ci fanno fare tutto questo lavoro amministrativo », cosi erano considerati... tutto questo lavoro...poveri polizziotti, mi viene da dire... E in queste occasioni, come negli anni 50 e 60, gli immigrati italiani erano considerati come gli altri, non si faceva la differenza tra l'italiano, l'africano, l'asiatico. Quello che voglio dire é che questi italiani che hanno immigrato in Francia, hanno vissuto nelle stesse condizioni degli altri immigrati, e tutti insieme si sentivano uguali, nella stessa merda, mi viene da dire!! Nelle banlieue che si sono costruite negli anni 60, di francese, non c'era nessuno, e gli italiani convivevano con tutti gli altri immigrati. Mia nonna, barese, é arrivata in Francia all'età di 40 anni, non era mai stata all'estero in vità sua, non aveva mai conosciuto persone straniere, ma vi posso dire che si sentiva meglio con le sue vicine arabe, che con i francesi, era anche lei, una donna immigrata, come le altre. Questo, gli italiani immigrati lo hanno capito subito. Per tornare al discorso del permesso di soggiorno... Mettetevi al posto di quelli che in Italia, lo devono rinnovare ogni anno, sempre la stessa tarantella, sempre uno stress, dovere sempre rendere dei conti, non essere liberi, anche quelli di loro che hanno la fortuna di avere un contratto di lavoro, e pagano delle tasse in Italia devono sempre fare questa stessa procedura, poi meglio non aprire nemmeno il discorso CPT, perche veramente c'é da incazzarsi!!
In Italia, gli stranieri vivono per conto loro, a parte, e non sono integrati alla società italiana (e questo come gli italiani durante i primi anni in Francia), ma la differenza é che anche i figli di immigrati che sono nati in Italia trovono difficoltà!
Bisogna cambiare le mentalità!! Gli immigrati non sono dei delinquenti che vengono a fare bordello in Italia, sono delle persone che hanno scelto di venire qua per LAVORARE, per avere una situazione migliore di quella che avevano nel loro paese di origine, e che ogni mese mandano alle loro famiglie una parte del loro piccolo stipendio. Esattamente come facevano gli italiani immigrati! Ma questo, tanti se lo sono dimenticati! Le nuove generazioni di bambini mi danno la speranza che un giorno questo possa cambiare, e che passando gli anni, il colore della pelle non sara più un criterio di differenziazione degli esseri umani. Ma dato i discorsi sentiti da quelli che ci governano, dato quello che dicono e fanno i Fini, Bossi, Berlusconi, Maroni, Calderoli... la vedo dura! Perche non fanno altro che generare il razzismo!! Ricordiamo che negli ultimi mesi, più volte l'Unione Europea é dovuta intervenire per bocciare progetti di legge del governo Berlusconi considerati « razzisti ». Che figura di merda. Io da figlio di immigrati italiani, mi vergogno!!
Dobbiamo fare tutti in modo che la situazione cambi, qua la situazione é grave. Prima, quando stavo in Francia, alla minima espressione, dichiarazione, riflessione razzista che sentivo, scleravo, mi incazzavo, e non ne lasciavo passare una! Da quando sono in Italia, su questo lato, mi sono un po moderato, perche se no, mi incazzerei ogni giorno!! Il fatto di non intervenire e di non rispondere a certe cose, come gli esempi del pullman, del supermercato, mi fa stare male a volte, pero' veramente, rispondendo sempre, come facevo in Francia, qua passerei il mio tempo a fare polemiche!! Il che mi dimostra che qua, la situazione é peggio della Francia, perche li, pur non lasciando mai passare niente, non mi capitava spesso di dovere intervenire!!
Se volete testimoniare e raccontare degli aneddoti che avete visto o vissuto di casi di razzismo, siete i benvenuti, lasciate i vostri commenti. Mi fermo qua, anche se potrei continuare a scrivere molto su questo argomento, e se ho ancora tanto da dire...
NON MOLLIAMO MAI, LA LIBERTA E L'UGUAGLIANZA VANNO DIFESI SEMPRE!! CONTRO OGNI RAZZISMO, CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE!!
2 commentaires:
Je suis le premier à laisser un message pour cet article de mon ami Raf, quel honneur!
D'abord, félicitations, tu as choisi d'exposer ton opinion sur un sujet polémique, et contemporain chez nos voisins transalpins. C'est courageux de ta part, le thème n'est pas des plus facile..
Je sais qu'en Italie, la situation sociale est similaire à celle que l'on vivait il y a dix-quinze ans en France. Les italiens découvrent que leur pays comprend à présent plusieurs communautés, et développent un sentiment de méfiance, voire de haine, envers certaines d'entre elles. La droite italienne, et l'extrême droite, y trouvent leur compte
En Angleterre, pays de la tolérance et de la liberté de parole (freedom of speech pour ceux qui manient la langue de Shakespeare :) ), le racisme commence à se développer aussi, faisant le bonheur des conservateurs.
Comunque, complimenti per quest'articolo. Mi è piacuto la parte sulla storia della tua famiglia, ho riconosciuto un puo della mia proprio sperienza.
Ci sentiamo bello.
Angelo
Ogni italiani dovrebbero leggere questo articolo !
Je viens de découvrir ton blog et j'aime vraiment la façon dont tu écris tes articles.
Cet article reflète vraiment le fond de ma pensée, quand mes grands parents me racontent le racisme dont ils ont été victimes en France je n'arrive pas à comprendre que l'Italie reproduise maintenant la même chose envers les nouveaux migrants.
Malheureusement le racisme connait une forte poussée en Europe, on en a encore eu un exemple dernièrement en Suisse...
Au plaisir de te lire.
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